Laghi e laghetti sono da sempre considerati dal pescatore come una palestra dove far pratica, sperimentare, mettersi alla prova ricercando nuovi stimoli. Quando le prede, poi, hanno particolar pregio come iridee di peso oppure fario auteticamente belle, da foto ricordo, la pesca in laghetto assume un fascino tutto proprio. Non è solo un lanciare e recuperare, bensì diventa occasione per sfoderare tecnicismi, strategia, creatività alieutica. È proprio questo che accade quando si è a pesca in un lago dell'alta Val di Non; regno incantato di pesci meravigliosi e meta preferita da tanti per le escursioni domenicali fuoriporta. Conosciamo meglio il Lago di Ruffrè, uno spot per intenditori!
Tra il 2012 e il 2015, il comune di Ruffrè Mendola in alta Val di Non ha effettuato una serie di lavori di recupero naturalistico e di valorizzazione nella località "Val", dove sorge appunto il laghetto di Ruffrè. La zona si trova a più di 1.000 metri di altitudine, gode di un clima fresco montano e vanta la presenza di due specchi d'acqua: uno più piccolo, uno più grande dove è ammessa la pesca sportiva no-kill. L'intervento ha consento la creazione, anzi la definizione, di questi due laghetti, che sono rimasti chiusi alla pesca fino al 2017 e, nel 2018, aperti al pubblico grazie all'affidamento della gestione all'Associazione Pescatori Val di Non. Sono presenti ottime trote fario, con taglia anche superiore al mezzo metro, mentre non è ancora accertata la presenza di trote iridee. Le prede hanno un'eccellente livrea e sono in perfetto stato di salute. I laghetti sono un'attrattiva turistica non da poco. Non si tratta solo di un'area destinata alla pesca, bensì di un complesso turistico dove passeggiare, fare escursioni, andare a cavallo e molto altro ancora.
Per pescare al lago di Ruffrè occorre acquistare un permesso giornaliero speciale dal costo di 25€ (anche senza essere in possesso di licenza di tipo B), rilasciato dall'Associazione Pescatori Val di Non. È consentita la pesca a mosca e la pesca a spinning con esche artificiali mono amo, senza ardiglione (minnow, ondulanti, cucchiaini). Si pesca solo ed esclusivamente in modalità no-kill. Sono vietate le esche naturali, le pastelle, la pasturazione, l'utilizzo del bigattino e altre tipologie di pesca diverse dallo spinning e dalla pesca a mosca. Il lago apre il 1° maggio e chiude il 30 settembre. I pescatori che acquistano il permesso speciale per il lago di Ruffrè, nello stesso giorno, potranno andare a pesca in altre zone con lo stesso regolamento, sempre in Val di Non: torrente Pescara, torrente Sporeggio, torrente Barnes, ecc. Il regolamento per l'anno 2023 potrebbe aver subito modifiche da quanto dichiarato. Per approfondimenti sulle norme, oppure per maggiori informazioni sullo stato del laghetto, suggerisco di contattare il 348-7701319 o di scrivere una mail a presidente@pescatorivaldinon.it .
Durante le uscite di pesca al lago di Ruffrè ho pescato a spinning, mentre ho visto praticare la pesca a mosca a pochi metri da me. Entrambe le specialità portano risultati, ma mi sento di consigliare una variante dello spinning perchè assolutamente divertente e redditizia: l'area trout. Per praticarla al meglio occorre una canna da 1,80 metri, con azione 0.5/5 grammi, un mulinello taglia 1.500/2.000 e una serie di ondulanti con amo barbless dell'8/6. Lanciate a centro lago, attendete poi l'affondamento dell'esca e incominciate a recuperare, con brevi strattoni. La reazione delle trote potrà essere differente a seconda dell'umore: mangiano in caduta, in recupero, o proprio sotto i piedi ovvero negli ultimi metri prima della riva. È interessante testare anche un'altra variante dello spinning: il fly style spinning. Si pone a metà tra spinning e pesca a mosca e ha il vantaggio di presentare l'esca in modo assolutamente accattivante, mediante l'imitazione di esche che hanno caratteri comuni tra le due tecniche.
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