In estate, quando il caldo non offre tregua, cosa c'è di meglio che andare in montagna oltre i mille metri di quota e concedersi una sana e rigenerante battuta di pesca in un rio? Quei classici "torrentelli" spesso snobbati, che non destano l'attenzione di molti ma inaspettatamente diventano paradisi per pochi pescatori, che scelgono di affrontarli consapevoli che vi si nasconde un tesoro chiamato... trota fario. Ho conosciuto il Rio Brusago in un giorno di luglio in cui le temperature erano molto alte, ed avevo un pomeriggio a disposizione durante una vacanza di pesca da Pineta Active & Camping. Giancarlo, titolare della struttura, aveva organizzato, appositamente per me, un'uscita pomeridiana con Davide Bonelli, giovane ragazzo di Brusago, nonchè gran pescatore ed esperto conoscitore del Rio, che scorre nel paesino dell'altipiano. Appena giunti sullo spot, grazie ai consigli di Davide, ho subito compreso le peculiarità del rio ed ora eccomi qui, mentre riverso tutto il mio sapere in questo pezzo dedicato ad uno spot tra i più divertenti e sorprendenti che abbia mai frequentato!
Il Rio Brusago è un piccolo corso d'acqua a regime torrentizio che nasce a circa 2000 metri nelle montagne ad est di Bedollo, sull'Altopiano di Pinè, e sfocia nell'Avisio, essendo un affluente del suo bacino imbrifero. Durante il suo corso cambia fisionomia trasformandosi da un "rivolo" di poca consistenza ad un rio con maggiore portata d'acqua, specie da Brusago in giù. Qui, dopo aver ottenuto un apporto idrico maggiore più a monte, il Rio Brusago incontra una serie di sbarramenti (briglie) che danno origine a varie cascatelle molto caratteristiche. L'ambiente circostante resta quello tipico di montagna: conifere, visuale mozzafiato sulla valle, pendenze piuttosto accentuate e numerosi salti che generano cascate. Le pozze che vi si originano sono ricche di pesce di taglia discreta, ma ciò che conta è l'aspetto sportivo e naturalistico: le trote fario, che popolano il Rio Brusago, hanno livree perfette, decisamente suggestive, e anche se non sono di grossa taglia, regalano ottime soddisfazioni per via del temperamento brusco, combattivo, lunatico.
Le acque del Rio Brusago sono in concessione alla Apdt di Trento. Per pescare bisogna acquistare un permesso giornaliero dal costo di 20€ (non è necessario il possesso della licenza di tipo B), che consente di frequentare anche le vicine acque del torrente Avisio. Si possono catturare fino a 4 capi di trota oltre i 22 centimetri ed è consentito pescare sia con esche naturali (camole, lombrichi), sia con esche artificiali (cucchiaino, rapala, gomme). È proibito pescare con ardiglione, quindi vanno impiegati ami senza ardiglione o accuratamente spuntati. Attenzione alle date di apertura: le acque del Rio Brusago aprono dalla prima domenica di aprile e chiudono al 30 settembre. Il regolamento per l'anno 2023 potrebbe aver subito modifiche da quanto dichiarato. Suggerisco comunque di contattare la Apdt di Trento: info@apdt.it oppure 0461.930093.
L'ambiente del Rio Brusago determina a priori l'impiego di tecniche come lo spinning o la pesca al tocco con la teleregolabile ed esche naturali. Nei punti in cui il Rio è stretto, con portata d'acqua ridotta e presenza di affascinanti buche spesso raggiungibili solo con una canna telescopica, la teleregolabile fa il suo lavoro molto egregiamente. Nei tratti in cui il Rio Brusago cresce di portata e diventa quasi un torrente che scavalca briglia dopo briglia, si può tentare uno spinning ultraleggero, con canne morbide ed artificiali dal peso contenuto. Personalmente, per la realizzazione di questo servizio, ho pescato con una canna da spinning da circa 2 metri, mulinello taglia 20, dello 0,20 in bobina e cucchiaini da 4° grammi con amo singolo. Davide, invece, mi ha raccontato che la pesca al tocco con pallettone, girella e terminale ridotto (tipo 10/15 centimetri) è la sua preferita, specie perchè funziona sempre e scongiura il cappotto. Quindi, in alternativa alla due pezzi da spinning, portate pure una corta teleregolabile, da 5 o 6 metri, e adoperatela nelle buche e nei punti in cui si nascondono le trote.
Il Trentino può annoverare fantastici corsi d'acqua di tutti i tipi, dai torrenti più impetuosi ai fiumi di fondovalle. Allo stesso tempo può vantare laghi naturali di incommensurabile bellezza, sia in ambiente alpino che nei fondo valle. Tuttavia, per coloro che desiderano una pescata scaccia pensieri, senza dover necessariamente preoccuparsi di munirsi di licenza di pesca e permessi giornalie
Pescare in Trentino vuol dire necessariamente pescare sull'Adige. Da sempre c'è uno stretto rapporto di simbiosi alieutica tra la provincia di Trento e il suo fiume, considerato "il grande fiume" da tanti appassionati di pesca alla trota. L' apertura, il 1° gennaio di ogni anno in zona APDT (Associazione Pescatori Dilettanti Trentini), richiama una gran moltitudine di pescatori nel comune di Tre
Tra i più rinomati spot del Trentino c’è un torrente, la cui fama varca le alpi e raggiunge il resto d’Italia. È stato spesso oggetto di report di pescatori sparsi nell’internet, di filmati con le più blasonate televisioni di settore e, un tempo, il suo nome è apparso anche negli scritti di un giornalista, Mario Albertarelli, che viveva un rapporto simbiotico con le acque del torrente.