Ci sono angoli del Trentino che, per fortuna o per sfortuna, non sono ancora stati vittime del turismo di massa. Quel turismo, costituito anche da pescatori, che rovina un corso d'acqua, arrivando a compromettere la sua vitalità, obbligando a pesanti semine per tenerlo in vita, come se fosse un malato terminale. Questi angoli, reconditi e misteriosi, riguardano non solo i laghi del Trentino, bensì anche fiumi e torrenti, che meritano una divulgazione a patto che il lettore sia consapevole di andare a pesca in un mondo meno "commerciale" e più consapevole, dove sarà possibile incontrare un ambiente ancora intatto, rimasto così com'era nei secoli dei secoli. Angoli del genere si trovano sia nel versante orientale che occidentale del Trentino: uno di essi è costituito dalle valli scavate dal fiume Chiese, dove sono stato a pesca vivendo un'avventura indimenticabile.
Il fiume Chiese sorge in Val di Fumo alle pendici dell'Adamello (uno dei contesti più spettacolari che conosca), e percorre la Val di Daone fino a giungere in pianura e proseguire verso il Lago d'Idro, dove si immette e prosegue la sua corsa in territorio lombardo. La sua vita è legata all'energia idroelettrica: è sbarrato più volte in Val di Daone ed anche prima di Storo. Ciò determina una portata del fiume non particolarmente abbondante, che è comunque costante, quindi favorisce l'attività di pesca in tutti i periodi dell'anno. L'ambiente è molto selvaggio e, tranne nelle zone delle dighe, il Chiese non ha subito i condizionamenti dell'uomo. Anzi, in molti punti è rimasto intatto, quindi offre un ambiente èlitario per il pescasportivo. La popolazione è costituita da trote fario rigorosamente autoctone, trote marmorate, ibridi, qualche temolo d'immissione. I pesci sono in condizioni di salute eccellenti; risultano essere molto combattivi anche se di piccola taglia. Una nota sulla stazza delle prede è d'obbligo: il contesto fluviale è ristretto e gli spazi spesso sono molto angusti, con cascatelle, buche, correntine. In circostanze del genere, trote di grossa taglia sono rare e preziosissime, quindi la pesca assumerà ancor più un carattere sportivo.
La pesca sul fiume Chiese è regolamentata in due modi: su prenotazione (da 2/3 a massimo 5 ospiti per zona al giorno) e zona libera, senza alcuna limitazione sui partecipanti. Personalmente ho scelto di pescare nella zona libera C, che parte da Pieve di Bono dopo il termine della No Kill 2 e prosegue a salire verso Daone e il Lago di Ponte Morandino. Vorrei offrire al turista un quadro completo di una pescata anche improvvisata, per la quale non si ha tempo di fare una prenotazione il giorno stesso dell'uscita. In ogni caso, raccomando anche le zone di prenotazione (sono tutte No-Kill) per chi volesse sperimentare tratti ancor più particolari, dedicati alla pesca a mosca e spinning (attenzione, non è sempre possibile praticarlo nelle zone no-kill - informatevi bene!). Detto ciò, passiamo al regolamento. Il fiume Chiese è gestito dall'Associazione Pescatori Dilettanti Alto Chiese e per pescarvi occorre acquistare un permesso giornaliero dal costo di 16€ (anche senza licenza di pesca di tipo B). L'apertura è fissata all'ultima domenica di febbraio e la chiusura al 30 di settembre. Il permesso consente di catturare fino a 5 trote, con misura minima della fario pari a 22 centimetri. Si pesca sempre ed esclusivamente senza ardiglione, sia con le esche naturali (camola, lombrico), sia con le esche artificiali (minnow, cucchiaino, rotante, gomme). Il regolamento per l'anno 2023 potrebbe aver subito modifiche da quanto dichiarato. Meglio contattare il 338.8670556 o scrivere una mail a info@associazionepescatorialtochiese.com per maggiore sicurezza.
Il fiume Chiese può essere affrontato sia a mosca, sia a spinning che con una teleregolabile, pescando al tocco. Vi suggerisco di provarlo a spinning, impiegando attrezzature leggere composte da una canna di 1,80/2 metri, monopezzo o in due pezzi, ad azione 4/12 grammi. Il mulinello, un taglia 20/2000, dovrà ben bilanciare la canna e renderla piacevole in pesca, perchè c'è molto da camminare e meno ci si stanca, meglio è. Per le esche, consiglio cucchiaini da 6 grammi, con amo singolo senza ardiglione. La sportività è anche nel concedere più spazio di vittoria al pesce, ed un amo barbless è quello che ci vuole pescando sul Chiese. Infine dotatevi di waders o cosciali perchè gli spostamenti da un bordo all'altro sul fiume sono davvero necessari. Le sponde sono abbastanza infrascate e c'è necessità molto spesso di pescare a piede bagnato.
Tra i corsi d’acqua più importanti del Trentino mi è impossibile non annoverare il fiume che nasce dalle Dolomiti di Brenta, e che scorre maestoso lungo vallate meravigliose, verdeggianti, dagli scorci incantati. Poi, dopo aver percorso chilometri e chilometri, sfocia poi nel più grande lago d’Italia, ovvero il Lago di Garda. Parlo del fiume Sarca, vero e proprio autentico paradiso dei pesc
C'è un fiume in Trentino la cui fama va oltre i confini geografici dell'arco alpino e arriva oltre la Pianura Padana o le lande austriache e tedesche. Si tratta di un fiume che nasce dalle Dolomiti di Brenta, che si muove lungo vallate che solcano montagne e, successivamente, incontra la pianura nella parte bassa, dove lambisce luoghi dalla bellezza paesaggistica unica e spettacolare. Al termine
Il lago dell’Isola che non c’è. La prima volta che ho sentito parlare del Lago di Tenno è stato nel 2015, quando un negoziante di pesca me l'ha descritto dipingendolo così. Un nome del genere evoca ricordi fantasiosi, che si vivono da bambino, e lascia anche spazio all’immaginazione. Ho fatto ricerche, mi sono informato chiamando l’associazione locale. Poi, ad aprile dello stesso anno,