Tra i corsi d’acqua più importanti del Trentino mi è impossibile non annoverare il fiume che nasce dalle Dolomiti di Brenta, e che scorre maestoso lungo vallate meravigliose, verdeggianti, dagli scorci incantati. Poi, dopo aver percorso chilometri e chilometri, sfocia poi nel più grande lago d’Italia, ovvero il Lago di Garda. Parlo del fiume Sarca, vero e proprio autentico paradiso dei pescatori. Allo stesso tempo, però, il fiume Sarca è un avversario temibile, con cui confrontarsi almeno una volta nella vita, che saprà regalarvi emozioni senza fine in un contesto naturalistico senza precedenti. Non a caso la Sarca (come la chiamano i locali) è tappa fissa dei campionati italiani ed europei di pesca a mosca, che si sono svolti solitamente in Val Rendena, vicino Pinzolo e Madonna di Campiglio, oppure nelle Giudicarie a Ponte Arche. Dimostrazione di un' ottima gestione ittica dell'Associazione Pescatori Alto Sarca, che ha valorizzato al meglio il sistema-fiume, integrandolo con un'offerta turistica senza precedenti.
Del Sarca si potrebbe parlare della zona in Val Rendena, il Sarca del Limarò oppure il Sarca alle Marocche. Preferisco concentrare in questo pezzo sull'alto Sarca. I tratti descritti nell’itinerario sono i KN0 e NK1, riserve No-Kill entrambe appartenenti all'alto corso del fiume. Il primo è molto famoso: si trova a Ponte Arche e, come detto prima, è campo gara per competizioni nazionali ed internazionali. Nel tratto cittadino ci sono zone a regime ordinario e No-Kill (come la NK0 - spinning e pesca a mosca), dove il fiume alterna un carattere piuttosto irriverente, con rapide e correntine, fino ad assumere tratti somatici più mitigati, con una velocità delle acque sicuramente inferiore. Andando invece più a monte, verso Tione di Trento, dove è stata istituita la zona NK1 (solo per pesca a mosca), il Sarca ha l’aspetto del fiume di montagna: la corrente è sostenuta, le acque sono veloci, limpide, fredde, e il corso d’acqua si muove vorticoso tra i boschi di conifere, disegnando paesaggi da cartolina. Le prede tipiche sono: trota fario, trota marmorata, ibridi e temoli. La taglia va dai classici 20/22 centimetri per gli esemplari più piccoli fino a raggiungere i 40/50 centimetri. Si registrano periodicamente catture anche superiori ai 70 centimetri. Le sorprese non mancheranno!
Il fiume Sarca, dalle sorgenti a Sarche, è in gestione all’Associazione Pescatori Alto Sarca. L’ apertura è prevista l'ultimo sabato di febbraio, mentre la chiusura è fissata al 30 settembre. Sul Sarca si pesca anche ad ottobre, solo a mosca o a spinning, in regime no-kill, riservando al pesce la massima cura possibile nel rilascio. Il permesso giornaliero ha un costo di 23€ (si può acquistare anche senza licenza di tipo B) e consente di trattenere fino a 5 trote, oppure di pescare in regime no-kill, semplicemente barrando tutte le caselle riservate al segna catture. Si possono impiegare sia esche artificiali che esche naturali, come camole, lombrichi o il pesciolino vivo. In tutti i casi, sia che si decida di pescare in modalità no kill che portando il pesce a casa, è necessario montare ami e ancorette senza ardiglione (tassativo in tutte le acque dell'associazione). Il regolamento per l'anno 2023 potrebbe aver subito modifiche da quanto dichiarato. Consiglio di chiedere conferma all'associazione di riferimento: ufficio@altosarca.it oppure 0465.321051.
Trattandosi di un fiume di montagna, e non di un torrente, suggerisco di optare per due pezzi da spinning da 2,10/2,40 metri con azione 5/15 gr oppure 8/20 gr e mulinelli taglia 2000/3000, caricati con 0,20/0,22. Il complesso di queste attrezzature rappresenta sicuramente la soluzione migliore per affrontare il Sarca in modo adeguato. Inoltre vi darà la possibilità di sfiziarvi adeguatamente con artificiali di peso medio, come cucchiaini o minnow. Personalmente preferisco cucchiaini barbless da 6/9 grammi: sono la soluzione migliore per trote aggressive, curiose, che seguono l'artificiale fino all'ultimo prima di abboccare.
Simone Beuzer, esperta Guida di Pesca per il Sarca. Scopri di più!
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